(li) baleû
(s. m. pl.)
ant. balloriis, baloriis; “sive in Campo Marcello, in Boscheto, in Bracheto, in petra Pignata, in Bosco Sofflardi, in Balloriis, c.c. via vallis Putei, via montis (1331);
1° doc. 26 dic. 1331: Michele Baroneti lega il mantenimento di un confratello nel primo anno dopo la sua morte, e in seguito 12 denari su una pezza di terra sita in Balloriis. (cc. Via publica qua itur ad Montem)
2° doc. 20 giugno 1356: Giacometto Baroneti riconosce 12 denari su un tenimento di terra e castagneto sito in Balloriis.
Termine di derivazione celtica, composto da aballo (melo) e ialo (spazio aperto, radura). secondo il Rastaing, i composti con ialo, ialos caratterizzano lo strato più antico dei nomi celtici. La leggenda indica i baleû come luogo di balli notturni delle streghe; essa nacue probabilmente dalla somiglianza del toponimo Abbaloilo – Balloriis con “ballo” e a tale credenza non fu forse estranea la vicinanza con la “Petra Pignata” e col molare delle Cappelle e con la Petra Chaura“, luoghi legati ad antichi culti.
it. Piano delle Cappelle.
m. 950; pianoro a monte di Dzalhoun sopra il secondo tornante della strada del Moncenisio. C, T, P. attualmente prati, castagni e incolti.