boulabâ
(s. f. sing.)
ant. Boscho Abbatis, Laba, nemore Abbatis; “sive in Petris Vealibus; in Grivis; in Plano Docuel; in Baraudis, in Boscho Abbatis, cc. Excharena a nona et a sero; via Verne; violetus vicianalis“.
1° doc. 3 ottobre 1349: Martino del fu Antelmo Grimondi lega alla Confraternita della Spirito Santo il mantenimento di un confratello su una pezza di vigna sita in Laba.
2° doc. 23 giugno 1356: Martino figlio del fu Pietro Balpi, a nome proprio e del fratello Benedetto riconosce 6 denari su una pezza di castagneto sita in Nemore Abbaris.
Possesso nei secoli XI – XIV dell’abate e monastero di S. Giusto (“in nemore dicto abbatis Secusie” 1330). A partire dal sec. XI il bosco era stato dissodato quasi completamente e messo a cultura dai “manentes” del monastero.
m. 800 / 1000.
prima del canale prati, campi, vigne. e bosco
dal 1470 fino a l 1940 circa vigne, terra aratoria, ora castagneti e bosco.
Il toponimo si trova lungo la mulattiera che da Burdelin sale al pian delle rovine appena sopra le Griveus.