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vilò

a la Vilò

(s. f. sing.)

ant. Villa; “in Villa, in in Campis” – “ubi dicitur in Comba” – “super puteum” – “cc. via vicinalis, platea Ville, Platea communis putei, via montis, via Castri” – “unam domum in Villa cc. rochacium Rastelli, cum fonte in ea existente per quem datur aqua universo populo ipsius loci”.

1° doc. 25 giugno 1356: Martino  e Giovanni figli del fu Hudrigo Balpi riconoscono caduno 12 denari su una pezza di terra sita in Villa.

2° doc. 23 aprile 1367: Ysabellona moglie del fu Stefano Belleti lega 12 denari su una casa sita in Villa.

Parte alta del paese riscontrabile nelle borgate di Seint’Ana e Seint’Antone.; T. O. case.

Nel periodo gallo-romano, Villa è la fattoria rurale, composta di terre, abitazione signorile e case per i servi o coloni; a partire dal IV secolo il sistema economico della villa si evolve per dar luogo alla villa carolingia, già vera e propria borgata, nella quale di norma sorge la cappella, poi chiesa parrocchiale (sorta in luopgo staccato per motivi tradizionali più antichi), per cui la sua borgata non raggiunge rispetto alla altre del territorio, l’importanza che di norma caratterizzano gli stanziamenti omonimi.