a nabèl
(s. n. sing.)
ant. Costa Nabel, Nabelli, Nabello;”sive in Borello” – “cc. via qua itur Chaumon (1333)”.
1° doc. 30 agosto 1375: Pietro Bordoni lega una emina di vino da computarsi su un sestario che gli è dovuto da Giovanni de Cruce, su una pezza di vigna sita in Costa Nabèl.
Forse da Nebelcus, apellativo di una divinità celtica assimilata dalla mitologia romana a Marte.
m. 700 sopra la stada di Clarea, dopo il rivo delle Baraude.