La storia

Ugo Ponsero tra l’anno 1985 e l’anno 2000 inizia la stesura manuale del dizionario.

Scrive utilizzando le proprie conoscenze del giaglionese parlato sia in famiglia che con gli amici e si avvale anche di interviste con altre persone, per confrontare il modo di pronuncia dei singoli lemmi, e per il “come si dice” di altre parole di cui aveva perso la conoscenza.
Un luogo privilegiato per questi confronti è sempre stato il momento di attesa dei nipotini all’uscita della scuola elementare.

Ugo Ponsero tra l’anno 1985 e l’anno 2000 inizia la stesura manuale del dizionario.

Scrive utilizzando le proprie conoscenze del giaglionese parlato sia in famiglia che con gli amici e si avvale anche di interviste con altre persone, per confrontare il modo di pronuncia dei singoli lemmi, e per il “come si dice” di altre parole di cui aveva perso la conoscenza.
Un luogo privilegiato per questi confronti è sempre stato il momento di attesa dei nipotini all’uscita della scuola elementare.

Nell’anno 2000 la prima bozza è praticamente finita: contiene circa l’ 80% dei lemmi presenti nell’attuale dizionario.

Sono evidenziate anche alcune parole con pronuncia diversa tra gli abitanti della parte alta di Giaglione e gli abitanti
della borgata di Santo Stefano (origine di Ugo Ponsero).
La grafia utilizzata è quella codificata negli anni 70 / 80 dal maestro Paolo Gras, il prof.TullioTelmon e un gruppo di giaglionesi.

Le prime bozze trascritte su computer da Enzo Vayr sono corrette da Daniela Gras, Matilde Gallasso e Matteo Ghiotto.Agli incontri, presso il CESDOMEO, partecipano anche il prof. Tullio Telmon e Marco Rey.
Una bozza del dizionario trascritto e integrato dall’apporto di Ugo e degli altri partecipanti è pronta e così stampata nel 2004.

Si incomincia in quell’anno un’altra revisione: per la ricerca di lemmi mancanti, delle diverse pronunce giaglionesi, della necessità di inserire “proprio tutto” compreso i neologismi, di inserire sostantivi, verbi e aggettivi anche quando hanno la stessa radice grammaticale, ecc.
Questa parte di lavoro è seguita da Enzo Vayr, Prof.ssa Valentina Porcellana, Ugo Ponsero, Matteo Ghiotto e da Giors Pier Paolo.

Nel 2009
si decide di darsi a vicenda un ulteriore sprone per cercare di terminare il lavoro che oramai dura da oltre vent’anni.

Si forma un nuovo gruppo di lavoro composto da Pier Paolo Giors, Matteo Ghiotto, Maurizio Rey, Giovanni Ponte, Belletto Marcello, Campo Bagattin Elso, e Vayr Enzo che a maggio del 2009 terminano la revisione del dizionario nella versione Italiano/Giaglionese. Con la versione Giaglionese Italiano gli amici sopracitati e la collaborazione di Belletto Mario terminano l’opera nel 2010 completandola con fotografie e disegni.

 

Scarica l’articolo “Memorie di una lingua viva”  tratto da La repubblica